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Mykonos: una splendida sorpresa! (Parte I)

Mykonos è semplicemente meravigliosa!
Sono partita per quella che ormai ho eletto regina indiscussa delle Cicladi l’estate scorsa. Un viaggio prenotato all’ultimissimo secondo pochi giorni prima di partire. Nessun pacchetto “last second” o ” last minute” ma tutto come sempre “fai da me”, sperando nelle proposte vantaggiose di hotel rimasti ancora con qualche camera disponibile.
La fortuna mi ha baciata e sono riuscita a trovare una sistemazione in un posto da sogno: camera con vista meravigliosa sulla spiaggia di Elia. Ancora oggi, posso affermare con certezza di aver trascorso le due settimane di vacanza più belle degli ultimi anni!

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Vista dalla camera del Myconian Imperial Resort

Ma procediamo per gradi. Come mai la scelta di Mykonos proprio nel periodo dell’anno che tutti considerano “peggiore” per andare alle gettonatissime Cicladi? In Grecia ad Agosto un’isola vale l’altra ed è meglio evitare proprio questa? Si va davvero a Mykonos solo per ballare e divertirsi rischiando di fare a gomitate con orde di “ragazzini” per conquistarsi un posto sulla spiaggia? Quasi due settimane sulla stessa isola non saranno troppe?……

 

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Vista sui mulini dal lungomare di “Little Venice”

Sono partita con in testa queste domande e piuttosto scettica sulla reale attrattività dell’isola per me che in quel momento progettavo un viaggio in Madagascar o alle Isole Turks & Caicos ma sono stata costretta a “ripiegare” su questo gioiellino in mezzo all’Egeo.
Beh, ragazzi, altro che “ripiego”!
Due settimane troppe? macché! alla fine della vacanza sarei voluta restare ancora un po’ 🙂

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Mulini del 1500 nella città di Mykonos

Ho sempre amato la Grecia, ho visto altre sue isole tutte bellissime (Santorini, Creta, Cefalonia, Lefkada, Zante)  e girato con immenso piacere la sua parte meno turistica, il Peloponneso, ma da un po’ di anni avevo deciso di guardare altrove per le vacanze estive, un po’ “stufa della solita Grecia” e scoraggiata dalla valanga di turisti che vi si riversa in pieno Agosto. Non appena si rimette piede nella patria di Omero però, si resta sempre “contagiati” e quello che solitamente sembra accadere in Africa, a me invece è successo qui. Ho lasciato l’isola con il “Mal di Grecia” e la voglia di ritornarci anche quest’anno! 🙂

Mykonos mi ha saputa stupire. Un’isola completa capace di soddisfare qualsiasi tipologia di viaggiatore!
Personalmente cercavo mare da cartolina, il bianco e il blu degli inconfondibili panorami cicladici, buon cibo, relax, spiagge selvagge e remote ma anche più attrezzate e alla moda, locali dove gustarmi un buon aperitivo dopo aver passeggiato tra caratteristici vicoletti e dopo cena, qualche posto divertente dove ascoltare bella musica. A Mykonos ho trovato tutto questo e anche di più, restando anche stupita da due importanti elementi che possono aiutare tutti a valutare con estremo interesse una vacanza da queste parti anche in Agosto:
– Non ci sono in giro solo “ragazzini” che hanno voglia di far festa (i prezzi piuttosto elevati scoraggiano una clientela troppo giovane)
– Dopo ferragosto l’isola viene presa meno d’assalto e quindi si può tranquillamente preferire questa meta, seppur molto gettonata,  rispetto ad altre nell’Egeo.

 

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Chiesa di Paraportiani

Fatta questa doverosa premessa, gustatevi ogni angolo di questo paradiso affittando una macchina in uno dei tantissimi autonoleggio presenti (io consiglio www.pegasusgroupgr.com I proprietari sono gentilissimi, disponibili e affidabili.  La loro sede dispone anche di un parcheggio gratuito e custodito per i clienti ad un minuto a piedi dalla Città di Mykonos (Chora) che vi assicuro la sera è indispensabile per non girare ore e ore alla ricerca di un posto!), oppure un più divertente Quad (ne vedrete scorrazzare davvero tanti. Noi lo abbiamo preso soltanto per i primi due giorni per poter dire di averlo provato 🙂 e devo ammettere che può essere divertente e utile per raggiungere le spiagge di giorno ma, tenete presente che, per ragioni di sicurezza, sono mezzi molto lenti e la sera, vista la non perfetta illuminazione delle strade, rischiano di essere pericolosi oltre che “freddini” considerato il vento che da un certo orario in avanti giunge a rinfrescare l’isola).

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Io e il mio quad 🙂

Cominciate l’approccio con Mykonos proprio dal suo centro cittadino che si sviluppa intorno all’antico porto di Hora, incastonato in un susseguirsi di stradine acciottolate, piccole cappelle, botteghe artigiane, negozi di souvenir, gallerie d’arte e lussuosissime boutique oltre che di ristoranti dal design curatissimo e super alla moda che per un attimo fanno dimenticare di essere in un’isola greca e non sul set di un film.

Venite qui la mattina o la sera al tramonto per godervi i due momenti della giornata migliori per esplorare il suo dedalo di viuzze e lo spettacolo del tuffo del sole in un mare che più turchese non si può.

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Antico Porto – Hora

Perdetevi letteralmente nel suo centro, questo vi consentirà di scoprire piazzette fiorite, scorci inaspettati e ritrovarvi magari per caso, come è successo a me, proprio difronte alla più antica chiesa dell’Isola: Paraportiani. Fotografatissima, si trova in fondo al porto nel quartiere del Kastro e risale al XVI secolo.  Le sue mura, di una bianco candido, ricordano il profilo morbido della nuvole, il mare e il cielo limpidissimi ad abbracciarla, contribuiscono ad aumentare questa piacevole sensazione di essere sospesi come in un sogno.

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Vicolo del centro della città di Mykonos

Dopo le 18, putate dritto ad uno dei luoghi simbolo della Chora: Little Venice, così chiamato perché le case sono costruite a filo dell’acqua e ricordano i bei calli di Venezia. Entrate e attraversate questo labirinto per scegliere il balcone migliore da cui godersi il tramonto al suono delle onde che si infrangono proprio lì sotto di voi. Da queste coloratissime case “galleggianti”, lo sguardo rivolto de verso i famosi mulini a vento del 1500 dalla parte opposta della baia, Il cielo tinto di tutte le incredibili sfumature di viola, rosso e arancio, il mare cosparso d’oro. Siete dentro una cartolina!

 

Ad Amsterdam non vai se la bici non ce l’hai…..

Ebbene sì, che facciano 25 gradi o 5 qui dovete girare su due ruote!
Nella città dei tulipani e dei mulini a vento andare in bici è uno stile di vita, tutti la usano per ogni occasione: per andare a lavoro, per fare la spesa, per fare shopping,  vi imbatterete persino in ragazze con i tacchi a spillo che, non curanti del freddo o della pioggia, vedrete sfrecciare sulle loro biciclette anche di sera dirette ad un appuntamento galante o ad uno dei tanti locali super alla moda sparsi per la città.

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Amsterdam _ biciclette anche per portare più di un bambino 🙂

Noleggiare una bici è per me dunque la seconda cosa da fare dopo essersi sistemati in hotel 😉 , la terza è prendere dimestichezza in fretta con il mezzo per adeguarvi agli standard di velocità a cui sono abituati ad andare gli abitanti di Amsterdam! Ci sono piste ciclabili ovunque lungo i canali su cui non è concesso però soffermarsi troppo o andare a rilento se si vuole evitare di essere assordati dai campanelli delle altre biciclette dietro di voi che non esiteranno a sorpassarvi a tutta velocità, facendovi quasi perdere l’equilibrio 😀

Altro consiglio che non manco mai di dispensare per ogni città del mondo è di non seguire ad ogni costo itinerari prestabiliti.  Godetevi Amsterdam in assoluta libertà, aguzzando la vista per scoprire i suoi angoli più nascosti  ed insoliti, andando anche un po’ a caso e seguendo il vostro istinto.

Che cosa vi farà innamorare di questa meravigliosa città sull’acqua pedalando tra i suoi canali?
Beh….tanto per cominciare le tantissime formelle murarie.  Su molti edifici antichi lungo i canali del centro e nel Jordaan, poste a metà altezza delle facciate, queste pietre scolpite avevano la funzione di indicare il mestiere dei proprietari dei palazzi all’epoca in cui le vie non avevano ancora nomi ufficiali e una numerazione.
Le pietre servivano dunque come punti di riferimento per gli abitanti e oggi ne restano più di 600, la maggior parte delle quali sono ancora sulle facciate originarie mentre alcune sono state spostate e raggruppate su un unico muro (accanto al museo storico di Amsterdam per esempio).
Gli osservatori più attenti vedranno  formelle raffiguranti non solo mestieri ma anche stati d’animo, personaggi insoliti o simboli di un’epoca o di un certo vissuto. Le formelle in un modo originale e divertente vi racconteranno molto della storia della città e dei suoi quartieri 😉 divertitevi a cercarle e fotografarle!

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Una delle tante formelle legate a temi biblici

Più evidenti delle formelle,  ma anche questi con la stessa funzione di identificare gli edifici (e di nascondere i classici tetti a due falde alla vista dei passanti), sono gli splendidi Frontoni delle eleganti dimore lungo i canali…girando lo sguardo a destra e sinistra avrete a disposizione centinaia e centinaia di palazzi! Impossibile non fermarsi ad ammirarli soprattutto durante i romantici giri sui battelli.

Vagabondare senza meta anche nel quartiere a luci rosse può riservare insolite “sorprese” che non prevedono necessariamente incontri ravvicinati con le tanto note donne in vetrina o almeno non con quelle in carne ed ossa 🙂 …. per esempio sulla piazza antistante la torre di Oude Kerk si trova una statua di una prostituta in piedi sui gradini della porta di casa intenta a guardare i passanti con aria fiera. La statua venne posta qui per incitare al rispetto delle donne che esercitano il mestiere più antico del mondo.

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Statua raffigurante una prostituta _ Oudekerksplein all’altezza del civico 42 nel quartiere a luci rosse

Pedalate, pedalate, pedalate e vi capiterà di imbattervi in vicoli con case piccolissime e pendenti – quando le tasse fondiare erano calcolate in base alla larghezza della facciata delle case, ad Amsterdam si cominciarono a costruire abitazioni estese soprattutto in profondità con scale strettissime, da qui l’esigenza di effettuare i traslochi dall’esterno perché impossibile passare per le scale appunto.  Per facilitare il passaggio dei mobili di modo che non sbattessero sulle facciate tanti palazzi sono stati inclinati – oppure in uno splendido negozio di sigari Art Déco dichiarato monumento storico (Casa Hajenus _ P.G.C. Hajenius, Rokin 92-96); in un canale pittoresco dove il tempo sembra essersi fermato (Kromboomssloot); in suggestivi Beghinaggi (Hofjes), dei piccoli cortili circondati da case con un delizioso giardino interno ed una porta d’ingresso che consente di controllare chi entra e chi esce. I beghinaggi sono istituzioni finanziate con fondi privati per assistere i più bisognosi. Le loro porte restano aperte di giorno e vi consiglio vivamente di parcheggiare la vostra bici ed entrare concedendovi una piacevole pausa nei suoi silenziosi cortili!

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Amsterdam _ Begijnhof
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Amsterdam _ uno dei tanti palazzi “pendenti”

Senza dubbio, la più piacevole pedalata in città mi è stata regalata dal bellissimo Vondelpark che con i suoi bei laghetti, boschi, prati e sentieri è per gli abitanti di Amsterdam ciò che Central Park è per i Newyorkesi….

Parcheggiate la vostra bici anche per godervi qualche attimo curiosando nel coloratissimo e celebre mercato dei fiori. Io ovviamente ho comprato bulbi di Tulipano ma ce n’è davvero per tutti i gusti 😉

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Amsterdam _ Vondelpark
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Amsterdam _ sulla mia bicicletta in Vondelpark
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Amsterdam _ mercato dei fiori
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Amsterdam _ mercato dei fiori

Per concludere, qualche consiglio su dove mangiare…ormai chi mi segue sa che per me un bel viaggio per essere tale, non può prescindere da piacevoli esperienze culinarie perciò procuratevi carta e penna e prendete nota:
Menù “singolare” con una portata di carne e una di pesce (aragosta da 10 e lode) al ristorante RED... davvero favoloso sia per la location molto alla moda che per la qualità del cibo. Da provare anche i dolci!

Esperienza positiva per l’atmosfera (si mangia sdraiati su mega divani mentre si assiste a spettacoli dal vivo) e tutto sommato anche per il buon cibo al SupperClub, ristorante, club e cocktail bar che merita una visita.

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Amsterdam _ prima cena al RED 🙂
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Amsterdam _ ristorante RED

Ovviamente Amsterdam è tutto questo e molto di più….una di quelle città dove credo valga la pena tornare più volte.

Chiudo consigliandovi una piacevole lettura che mi è stata utile per scoprire molte delle curiosità di cui ho scritto: “Amsterdam insolita e segreta” di Marjolijn van Eys e Delphine Robiot.  Un’ originale guida scritta dai suoi abitanti che potrà aiutarvi ad osservare con più attenzione il bellissimo paesaggio urbano della capitale olandese.