Una sera al The Nightjar. A Londra come a New York tra Lucky Luciano e Al Capone.

“Speak easy, boys!”…”Parlate piano, ragazzi!” . Continuo a ripetermelo come un ritornello durante tutto il tragitto nel vecchio black cab che, sotto una pioggerella incessante, si insinua tra le strade dello storico quartiere Shoreditch in una fredda serata di Dicembre.
Siamo tra i pochi fortunati ad avere un tavolo prenotato al “The Nightjar” pronti a vivere una serata come tante negli USA durante gli anni del proibizionismo, quando gli speakeasy vendevano illegalmente bevande alcoliche agli audaci avventori (sussurrando loro di parlare più piano quando diventavano troppo chiassosi!).

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A Londra negli ultimi anni questo genere di locali ispirati ai bar segreti degli anni ’20-’30 del 900, nascosti nei sottoscala di insospettabili edifici, sta diventando una vera e propria tendenza che, partita dalla grande mela, ha trovato nella capitale inglese il suo miglior “sponsor” in Europa.

Passare una serata al Nightjar può essere davvero un’esperienza unica per chi ama le atmosfere di un tempo, lo stile retrò, la buona musica e sorseggiare cocktail strepitosi, oltre che nel gusto, anche nella “forma”.
Si prenota via web con largo anticipo e una volta arrivati al civico 129 di City Road, varcando quello che apparentemente sembra un normale portone d’ingresso di uno dei tanti palazzi storici della capitale britannica, si viene letteralmente catapultati nel passato, nel più affascinante locale “speakeasy” della città.

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Qui regna elegante e discreto, un vero e proprio stile di vita che, se scegliete di venire qui, consiglio di rispettare anche nell’abbigliamento 😉 ….. divertente atteggiarsi con sigari e bretelle per gli uomini e con velette e abbigliamento anni ’20 per le fanciulle!

 

Una piacevole musica dal vivo vi accompagnerà negli orari in cui sono previste le esibizioni live mentre, nel più totale imbarazzo della scelta, decreterete quello che per voi sembra essere il cocktail più “interessante”, nel ricchissimo menu suddiviso in 4 sezioni:
Pre-Proibizionismo, Proibizionismo, Dopoguerra e Signature Cocktail. Dietro il bancone due noti bartender, Luca Cinelli e Marian Beke che sono riusciti con il loro estro e la loro bravura a far annoverare il loro ricercato locale tra i migliori 50 bar al Mondo e tra i primi 10 in Inghilterra!

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Ogni drink è un’opera d’arte, reinterpretato e presentato così bene a tal punto da invogliare a fartene provare un altro anche solo per la curiosità di vedere come ti verrà servito! 🙂

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Una vacanza a Londra per me non può prescindere da una serata in questo locale d’altri tempi….così come vi consiglio di fare un giro sulla ruota panoramica, ammirare la Stele di Rosetta o la splendida collezione di reperti dell’antico Egitto al British Museum, se siete qui non posso che suggerirvi di non perdervi la possibilità di trascorrere qualche ora tra i tavoli, lo swing e il jazz del Nightjar….magari bevendo  un paio di Whisky di troppo vi sembrerà davvero di aver incrociato Al Capone! 😉

Raggiungere Londra diventa sempre più facile ed economico ma per trovare le migliori offerte tra i tanti voli giornalieri che dall’Italia partono per la capitale britannica vi suggerisco di buttare sempre un occhio al sito Fly Go! 😉

 

A Maggio tutti a Cordoba, gioiello andaluso.

Siete indecisi su quale meta scegliere per un bel week end lungo di Maggio? Ma Cordoba naturalmente!
Forse non tutti sanno che questo è il mese in cui il gioiello dell’Andalusia vive il suo momento migliore. Il clima non è ancora troppo caldo (qui in estate  la temperatura supera spesso i 40°!) e un fitto calendario di eventi anima ogni anno la città che fa da splendido scenario ad una successione di feste popolari ineguagliabili….ottima scusa per venire a scoprire cosa ha da offrire la città più araba d’Andalusia.

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Vista sul Ponte Romano dalla Torre de la Cahorra

Splendida regione l’Andalusia. L’ho attraversata in macchina in lungo e in largo durante l’estate del 2009. Come dico sempre, per me un viaggio è il trionfo dei 5 sensi, e diventa indimenticabile quando queste impressioni sensoriali contrastano tra loro. La convivenza armoniosa di suoni, colori, sapori, odori e tradizioni in Andalusia regna inconfondibile  in un elegante e pacifico connubio di delicati opposti. Un’alternante mix di passato e presente.
Cadice, la città più antica d’Europa, ma anche le gettonate metropoli della costa del Sol. Le strette stradine dei piccoli capoluoghi andalusi e i grandi spazi dei parchi protetti e delle spiagge attorno a Tarifa. La Spagna più vera e poi, poco più in là, la “solitaria” Gibilterra e le sue insegne anglosassoni. Le splendide ricchezze medievali e l’arte contemporanea di Picasso. Tornerò a scrivere di questa regione ma questo post è solo per lei, la regina di Maggio!

Se riuscite a programmare il vostro viaggio proprio in questo mese tenete bene a mente il suo ricco calendario di eventi:
Las Cruces. La Festa delle Croci. Tra fine Aprile ed inizio Maggio ogni anno Cordoba saluta la Primavera con enormi e coloratissime croci di fiori che svettano in tutti i vicoli e le piazze della città. A volte sono decorate anche dai tipici “Mantones de Manila“, scialli multicolori della cultura popolare cittadina. Passeggiare per le vie di San Basilio, San Andrés, Santa Marina e San Agustín regala un’ immagine unica di Cordoba in questo periodo dell’anno.
Los Patios. La Festa dei Patios.  Proclamata dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umanità,  si svolge per tutta la prima metà di maggio e regala ai visitatori la possibilità di godere della bellezza dei tipici patios andalusi. Circa 40 patios aprono le loro porte ai curiosi che arrivano qui provvisti di una vera e propria mappa reperibile negli uffici del turismo, negli hotel e negli stessi patios. Ogni cortile (patio) viene decorato con i fiori più belli e, al suono del flamenco e sotto l’ombra degli aranci, si disputa una gara per decretare il più bello! Si rinnova ogni anno nel migliore dei modi l’ antica tradizione di adornare i balconi con bellissimi e profumatissimi fiori.
Cata del Vino. Degustazione di Vini. Per qualche giorno a Maggio tutti i produttori portano i loro vini in Avenida de America.  Occasione imperdibile per gustare le tapas accompagnate dai migliori vini della provincia.
Feria. Tutti gli anni a fine maggio per una settimana, a chiusura dei festeggiamenti dell’intero mese, si celebra la festa in onore della Nuestra Senora de la Salud, patrona della città. Scenario consolidato di questa festa è l’Arenal. L’ingresso ai padiglioni è libero e i colori dei vestiti tradizionali, le corride e la musica richiamano tantissimi visitatori da ogni parte della Spagna e del mondo!

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Non c’è angolo di Cordoba che non meriti una sosta e che non richiami il fascino incantato di un passato arabo che oggi affiora nella sua cucina speziata, nei suoi più imponenti monumenti, persino nei volti dei suoi abitanti e nei cortili dei suoi palazzi che molte volte mi sono tornati alla mente vagando nelle stradine della Medina di Marrakech. Tra le 3 “grandi” città della Regione (insieme a Siviglia e Granada), resta per me quella più affascinante e suggestiva.  Adagiata su un’ansa del Guadalquivir, è una piccola città dalla grande storia e un capolavoro architettonico di commistione di stili che raggiunge il suo culmine nella meravigliosa Mezquita!
La lunga dominazione araba ha lasciato la sua suggestiva impronta un po’ ovunque ma fondendosi armonicamente con la cultura ebraica e cattolica dando così vita ad una quanto mai eccezionale espressione di tolleranza che ancora oggi si respira durante tutta la sua visita.
La Juderia, il  quartiere ebraico medievale che si snoda attorno alla grande Moschea, è forse la parte più bella di Cordoba (non so voi ma io trovo irresistibili i quartieri ebraici delle città del mondo perché spesso sono quelli che conservano le peculiarità più suggestive). Sembra un villaggio a se stante fatto di stradine strette e tortuose e facciate bianchissime. Tutto il centro storico lo si gira a piedi e su tutto domina indiscussa la Mezquita. Visitarla lascia senza fiato (e non esagero!). L’espressione più alta dell’architettura islamica in occidente risale al 785 e fu eretta sul sito occupato da una chiesa visigota. Nel corso dei secoli è stata arricchita ed ampliata fino ad occupare un’area complessiva di quasi 23.000 metri quadrati!

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Mezquita

La sua straordinaria bellezza non risiede solo nei suoi lucenti mosaici dorati e nelle file di archi bianchi e rossi che sembrano ripetersi all’infinito illuminate dal pallido bagliore della luce naturale che penetra dagli ampi finestroni, ma anche e soprattutto nell’inserimento insolito di una cattedrale cristiana, costruita al centro dell’edificio, avvenuta nel XVI secolo. Entrate dalla Puerta del Perdon su Calle Cardenal Herrero e osservate accanto ad essa una torre eretta nel XVI secolo sui resti dell’antico Minareto. Attraversate il cortile degli Aranci, dove un tempo avvenivano le abluzioni rituali che precedono la preghiera e, una volta entrati, ammirate il Mihrab. Qui la foresta di colonne ed archi delle navate islamiche diventa più imponente ed elaborata perché era proprio in questo punto che si trovava la Maksura, il luogo di preghiera dei califfi. Il portale del Mihrab è di rara bellezza. Realizzato con oltre 1500 kg di tessere d’oro che fanno sì che questa parte della Moschea-Cattedrale ricordi anche gli sfarzi di una chiesa bizantina! Mi torna alla memoria in modo vivido lo stupore provato mentre attraversavo questo capolavoro. Sono rimasta molto tempo al suo interno rapita dall’eleganza e dalla raffinatezza del susseguirsi delle colonne (con occhio attento noterete anche voi che alcune sono inclinate per via del forte terremoto di Lisbona che arrivò fin qui!). Ho lasciato più e più volte vagare lo sguardo sulle prospettive, abbandonandomi ad una permeante sensazione d’infinito che conquista e ammalia il visitatore.

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Mezquita
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Mezquita – perimetro esterno delle mura
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Mesquita – Mihrab

Con gli anni ho finito per associare Cordoba quasi esclusivamente alla Mezquita, tanto mi conquistò la sua bellezza, ma oggi, mentre scrivo questo post, mi tornano in mente tanti altri suoi tesori. Ricordo la lunga passeggiata sotto il sole caldissimo di Agosto alle 2 del pomeriggio alla ricerca di un gioiello in filigrana d’argento (la lavorazione dei gioielli è senza dubbio la tradizione più famosa di Cordoba ed una delle principali attività economiche della città. Usando tecniche molto raffinate qui si producono gioielli in filigrana con disegni che ricordano il pizzo). Per caso  giunsi a scoprire il mercatino municipale dell’artigianato, Zoco de Artisania, con un ampio patio su cui si affacciano diversi negozi-laboratorio di piccoli artigiani. Ricordo la “caccia” alla stradina più piccola della città, nota con il nome di Calleja del Panuelo, così stretta che deve proprio il suo nome al fatto di non superare la larghezza di un fazzoletto (in spagnolo panuelo) e alla Calle de las Flores, non lontana dalla Mezquita, tutta ornata di vasi colmi di fiori e piante, perfetta per foto da cartolina!

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Cortile del mercatino artigianale Zoco
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Alcazar de los Reyes Cristianos _ Giardini

Mi torna in mente la sosta in uno dei tanti bar ricavati proprio attorno alle fontane dei patios dei palazzi, coloratissimi e profumatissimi. Rivivo l’emozione della mattinata trascorsa passeggiando nei bellissimi giardini dell’ Alcazar de los Reyes Cristianos. Questo antico palazzo che domina il Guadalquivir, fu per oltre 300 anni la sede dell’inquisizione spagnola. Un edificio che ancora una volta mostra le diverse facce di questa città: un struttura moresca, circondata da giardini con fontane zampillanti, che al suo interno custodisce mosaici romani dei tempi di Augusto e che fu utilizzata per ricevere i sovrani fedeli alla chiesa cattolica! Dai suoi bastioni una splendida vista sul ponte romano difeso dall’imponente torre merlata costruita dai mori e chiamata Torre della Calahorra.

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Patio di un bar

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Proprio a Cordoba mi sono anche concessa il piacere di assistere al mio primo e unico spettacolo di Flamenco, in una cornice d’eccezione: il Tablao Cardenal. Di fronte alla Mezquita, cercatelo e acquistate un biglietto per godervi, sorseggiando un buon bicchiere di sangria, l’eleganza e la sensualità dei rinomati artisti che d’estate si esibiscono nel suo grande patio.

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Tablao Cardenal _ spettacolo di Flamenco

Per dormire respirando la storia antica della città, vi consiglio vivamente l’hotel con patio molto caratteristico Hacienda Posada de Vallina. La scelta mi ha permesso di godere non solo della fantastica ubicazione vicinissima alla Moschea, ma anche di una atmosfera elegante e rilassata di cui si racconta abbia beneficiato anche Cristoforo Colombo che dormì proprio qui nella stanza numero 204!  😉

Non vi resta che fare le valige e partire alla volta di questo gioiello andaluso che vi assicuro vi resterà davvero nel cuore.

Vademecum per un viaggio in California.

Questa volta Davide ci regala un vero e proprio diario di viaggio/vademecum per la California e i grandi parchi dell’Ovest degli Stati Uniti!
Un itinerario indimenticabile, che ho fatto anche io anni fa, e che vi consiglio di leggere in questo post che, come per tutti quelli di Stecca, contiente sempre preziosi consigli 😉

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West USA, California e i grandi parchi

Giorni consigliati: quanto potete ma cmq almeno 15/21

Stagione consigliata: agosto

Costo: variabile, dipende dagli Hotel, se ti adatti anche basso

Mio periodo di visita: agosto 1991, 1998 e 2008 !!!

Comodo, non caro ed assolutamente esaltante viaggio è quello che può essere fatto con un semplice fly & drive dall’Italia nell’ovest degli USA (l’unica o quasi parte veramente bella di quel paese eccetto la somma N.Y si potrebbe anche dire….) e anche con bambini, agosto è il mese perfetto, insomma direi che è il viaggio estivo per antonomasia.

E’ un viaggio che abbina natura stupefacente a vita vorticosa, scenari “aperti” impressionanti a città tanto diverse quanto fascinose, io l’ho fatto per ben 3 volte nel 1991, nel 1998 e nel 2008 e sapete cosa vi dico…ci tornerei una quarta !!!!

Itinerario standard di 2/3 settimane con arrivo a Los Angeles e partenza da San Francisco:

1 giorno: Arrivo a L.A con fuso tosto, quindi meglio farsi una bella dormita in loco prima di partire, a tal proposito vi consiglio la nuovissima

Maison 140

140 S. Lasky Dr

Beverly Hills, CA 90212

+1 310-281-4000

Una stupenda villa bianca nel cuore di Beverly Hills (la Lasky è dove incrociano Wildshire e la S. Monica BLV e quindi vicino all’aereoporto di arrivo) così potete fare “due passi” (cosa non facilissima a L.A) nella zona verde e ricca (anzi direi “sardanapalica”….) di Rodeo Drive e Bel Air, rimandando a quando sarete meno spossati l’approccio a questa caotica ma a mio parere straordinaria città dai mille volti e dai mille quartieri estesa come la Toscana e che va girata per forza in auto (ma è facile).

2 giorno:  Partenza per San Diego (Autostrada 5 direzione sud) circa tre ore di auto, lungo la strada potete fermarvi a Laguna Beach un bel posto di mare frequentato da “artistoidi” dai molti danè, e quindi farvi due notti a San Diego così provate due zone diverse della ridente città al confine col Messico, famosa per le spiagge dei surfisti abbronzati e muscolosi.

La prima notte potete scegliere fra le varie spiagge dove il tramonto sul mare è spettacolare, dalla ricca e old style La Jolla alle più giovanili Ocean o Pacific o Mission Beach, e farvi un bel bagnetto nell’oceano tra i surfisti. Il posto più carino è a Mission Beach e si tratta di un resort di cottage su un lunghissimo molo di legno in mezzo al mare, il secondo giorno potrete invece addentrarvi nella città anche per farvi, grazie all’enorme sopraelevata che fa da ponte sulla baia, un giretto nella isola del famoso quanto “carerrimo” Hotel Coronado (dove han girato “A qualcuno piace caldo”). Noi abbiamo dormito a Hillcrest una zona molto carina e diciamo “di tendenza” poco sopra alla downtown, non mi sentirei tuttavia di consigliare il nostro hotel perchè ad onta di una mitica terrazza all’ottavo piano si pativa un caldo notevole giacchè le stanze sono senza aria condizionata e ad agosto fa molto caldo….la zona è piena di ristorantini carini da raggiungere a piedi.

4 giorno: Partenza verso il deserto della Arizona ed i suoi grandi parchi naturali, lungo la strada abbiamo voluto visitare la tanto conclamata Palm Beach e verrebbe da dire…beeech (non si capisce il suo successo se non per il famoso Betty Ford Centre dove vanno le americane ricche ed alcolizzate a farsi disintossicare da una vita del cavolo).

Siccome lungo la nostra strada c’era solo Havasu Lake city abbiamo dormito una notte in questo posto caldissimo sul lago dove un pazzo ha fatto trasportare il London Bridge (vero !!!). Vale la pena per il bagnetto nel lago al tramonto (spettacolare) e per un memorabile ristorante in perfetto stile americano-cowboy ma vero e non per turisti poco fuori in direzione aeroporto, che si chiama tipo oldshare o qualcosa del genere….dove si mangia una carne pazzesca e che ci ha consigliato la simpaticissima tipa che gestiva il nostro albergo ossia il Lake Havasu Travelodge che consiglio perché pulito, spazioso ed economico.

5 giorno: Arrivo al Grand Canyon (Arizona) ossia nel posto più spettacolare del viaggio, inutile descriverlo occorre andarci e basta e dormire almeno una notte in uno dei (pochi) resort dentro il parco dalla parte del south rim. Il più bello e caro è El Troubar ma si consiglia il contiguo Bright Angel Lodge gestito dalla imbattibile Xamberra (che è una sorta di nostrano FAI) posizionato proprio sul rim. Se state due notti (cosa che consiglio) e quindi avete un giorno pieno (il G.C va visto rigorosamente al tramonto o all’alba perché di giorno fa un caldo pazzesco ed è un carnaio di gente con gli hot dog) dovete prendere assolutamente l’elicottero che si infila dentro il canyon (esperienza memorabile) mentre per gli amanti del treno del tempo che fu, sempre la Xanterra ha riaperto la vecchia ferrovia del glorioso Coconino che puoi fare sorseggiando birra nei vecchissimi vagoni che corrono su una unica rotaia in mezzo ad una foresta strettissima. Ovvio che i più sportivi debbono cimentarsi nella discesa a piedi fino al Colorado che dura due giorni perché il clima richiede di farla in orario gestibile e quindi un simpatico resort ospita gli scalatori durante la notte.

7 giorno: Si arriva al punto più a Est del nostro viaggio ossia nella terra degli indiani Navajo per la spettacolare Monument Valley, il set preferito dai film di John Wayne per intenderci, che al tramonto è davvero imperdibile coi suoi riflessi naturali rosso fuoco sulle cime e per dormire, se non volete spendere troppo nel memorabile nuovo resort fronte Monument, non resta che cercare nella vicina Kayenta, noi ci siamo trovati benissimo al Best Western Highway 163, Kayenta, Arizona, 86033, US.

8 giorno: Direzione Nord-West e da Kayenta Arizona si va nello Utah verso lo spettacolare Bryce Canyon dove c’è il famoso anfiteatro dai pinnacoli rossi (meraviglioso), ma prima, se partite di buon ora da Kayenta, avete tutto il tempo di vedere prima dall’alto il per me un tantino sopravvalutato Lake Powell (mai capito dove nasca il suo mito) e quindi di farvi una fantastica gitarella al bellissimo parco di Zion e ritrovare quel verde che vi era un po’ mancato nel secco deserto dell’arizona, e così arrivate giusti giusti allo spettacolare tramonto sul Bryce (da urlo !!!). Per dormire la nostra sistemazione al Bryce Canyon Resort sulla panoramica Highwy 12 appena fuori dal parco (139 WEST UTAH HIGHWAY 12,PO 640006) era davvero ottima, ed alla sera ci sono alcuni ranch alla americana per mangiare tanto, bene e spendendo poco, che direi che è il massimo….

9 giorno: Rinfrancato lo spirito dai tramonti del lago, del Canyon della Monument e del Bryce, è ora di ritrovare luci e “casino” (anzi casinò…), e quindi è giunto il momento di andare nel Nevada verso la mitica Las Vegas che, poche storie, rimane ancora (e dopo che è la terza volta che ci vado !!!) nella sua assurdità uno dei posti imperdibili da vedere almeno una volta nella vita, anzi direi che migliora sempre. Tra i tanti hotel di grande lusso a prezzi concorrenziali del mitico quanto kilometrico strip, noi siamo stati all’Exalibur un tempo il più grande ma che ancora oggi sfoggia la più bella illuminazione serale e garantisce (fondamentale dato il clima giornaliero) una fantastica piscina con tutti i confort americani del caso. Memorabile il buffet giapponese al Today nel grande centro commerciale vicino al Paris (dopo cena cosa c’è di meglio di una salita sulla finta ma gigantesca torre Effeil ?), spettacolare il gioco di acqua notturno del Bellagio, e davvero da “fuori di testa” le 5 leonesse ingabbiate in uno zoo di vetro dell’albergo MGM sotto il cui pavimento trasparente la fila di turisti scatta improbabili foto al ventre delle medesime….Non fate le pazzesche montagne russe del New York Hotel se non siete allenati perchè scendete con la pettinatura di Stanlio….io già detti 10 anni fa e me lo ricordo ancora.

11 giorno: La seconda tappa più bella del viaggio dopo il Grand Canyon la si raggiunge dal deserto di Las Vegas ed è la famigerata Valle della Morte alias Death Valley anche essa, dati i 46 gradi, da gustare al tramonto o all’alba magari dal celebre Zabrinskie Point (vd. Antonioni), se vi beccate come noi pure la luna piena allora direi che sarete di fronte ad uno dei panorami più incredibili che esistono sul pianeta, l’ottimo Fournace Creek Ranch vi accoglierà per la notte e per la piscina durante la calura del giorno, in un ambiente straordinario di palmeti in pieno deserto da era glaciale (prenotatelo con largo anticipo è sempre strapieno).

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12 giorno: Dopo lo stacco del deserto è ora di riaffrontare la vita e quindi si torna a L.A dove vi consiglio di accaparrarvi per almeno due notti un posto davvero straordinario e parlo del Venice on the Beach Hotel, una villa di due piani in adobe in stile Hopper situata sulla spiaggia (nel vero senso….) della superba Ocean Front Walk di Venice Beach, gestita dallo strepitoso Gregg, tra l’altro a pochi metri dalla mitica Washington road dove alla sera convoglia la Venice che “vive”

Giuro che vale il viaggio quasi lei da sola……(2819 Ocean Front Walk, Venice, CA 90405 USA). Di giorno cosa di meglio che noleggiare una bici e pedalare lungo l’interminabile lungo mare continuo di Venice, Santa Monica e Marina del Rey tra una sosta e l’altra per un salutare tuffo nell’Oceano ?

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14 giorno: Ora ci si sposta (L.A non è una città è un continente…) dal mare di Venice alla zona di West Hollywood anche perché un giretto sulle varie Sunset nonché Hollywood Boulevard et similia vorrete farlo no ? Altra “dritta” da segnarvi col pennino d’oro ragazzi per due notti ivi, qualora non abbiate così tanti soldi da potervi permettere il più bell’albergo del mondo ovvero il mitico Chateau Marmond sulla Sunset nel punto dello strip (pazzesco !!!), è il Beverly Motor Laurel Hotel sulla Beverly Boulevard all’incrocio con la Laurel, davvero merita per luogo, posizione etc. e poi sotto ha il mitico Swingers dove la mattina puoi fare uno dei migliori breakfast degli USA !!!  Mi raccomando a L.A non mancate almeno una sera di salire in cima alla post-point street di Hollywood (zona Mullholland drive) da dove si domina tutta L.A dall’alto che si illumina all’imbrunire, di farvi una bella mezza giornata camminando nella Melrose avenue la via coi negozi più “strani” della california e se andate agli studios della Universal impedibile è la nuoverrima attrazione dei Simpson.

16 giorno: Ora si sale verso la California del centro-nord e basta col caldo e vi porto nella davvero incantevole Peninsula di Monterey non tanto per la leziosa e odiosamente riccastra Carmel (la cittadina di cui fu sindaco Clint Eastwood) ma per farvi fare al tramonto la straordinaria 17 Miles drive ovvero quella superba strada a pagamento che nebbiosamente si infrattaglia fronte oceano con viste e punti spettacolari illuminata da colori mozzafiato. Alla sera per la notte consiglio il Pacific Grove Inn una vecchia casa vittoriana in stile del 1905 di Pacific Grove dove puoi anche gustare dei favolosi Waffels cotti al momento per te a colazione.

Questo da L.A a Monterey peninsula è il tratto di strada più lungo del viaggio e dura circa 6 ore di auto, ma è pieno di luoghi ove fare pause etc. se riuscite a ricavarvi un po’ di tempo merita di essere fatto tutto sulla mitica panoramica lungo-costa meglio nota come il  celebre Big Sur.

17 giorno: Due ore circa di auto da Pacific Grove e finalmente si arriva a San Francisco che è talmente bella che direi che è inutile che ve la descriva. L’albergo dove prenotare tutta la vita è il Triton in pieno centro a fianco della porta cinese dove la Grant incrocia la Bush e che ha persino tre stanze pittate da glorie locali, e parlo di gente del calibro di Graham Nash o di Garcia dei Greateful Dead .

Tutta san Francisco merita di essere assaporata metro per metro ed occorre destinarvi almeno 2 o 3 giorni pieni, certo ci sono i luoghi must come il punto delle sette sorelle, la vista dall’alto di Twin Peacks, il celebre ponte che conduce a Sausalito, Alcatraz, la guidata sulla Lombard Street (la strada ripida più tortuosa del mondo), un giretto sul Cable di legno, il bagno di folla al Fisherman, il giro completo della Haight/Asbury dove è nata tutta la musica che conta degli anni sessanta etc. etc.

(*) Se volete infine farvi una escursione di due giorni ed una notte da San Francisco, invece delle solite Napa o Yosemithe (comunque molto belle soprattutto la seconda) vi propongo un posto meno battuto dai turisti italiani ovvero il Lago Tahoe al confine con il Nevada a circa 3 ore e mezza di auto e reso celebre dal Padrino parte seconda. Si tratta di un immenso lago di montagna dal colore incredibilmente blu e circondato da montagne piene di pini e dove, diciamocelo pure, dati per acquisiti i tanti fascini del Pacifico, ti fai di gran lunga il più bel bagno del viaggio. Ovvio che anche l’ennesimo tramonto del West sia all’altezza…. Per il pernottamento è pieno di alloggi in legno carini, il nostro dava pure le bici gratis per girare, trattasi dell’ America Vacation Hotel (3845 Pioneer Trail – South Lake Tahoe 96150 – Stati Uniti).

Altre estensioni, se avete ulteriori giorni a disposizione, che si consigliano, sono alcuni altri parchi verso est e molto belli tipo il Sequoia o l’Arches, oppure una ulteriore estensione oltre la Monument valley verso le riserve indiane del Navajo fino al famoso Four corner point (dove incrociano 4 stati) e andare al Mesa Verde nello stato del Colorado stupefacente e ben conservato villaggio nella roccia che risale a molti secoli fa.

Oppure verso nord si può arrivare fino alla capitale dello Utah Salt Lake city per visitare lo spettacolare parco di Yellowstone (quello dell’orso Yoghi per intenderci) coi suoi stupefacenti gheiser eruttanti, mentre se volete invece scendere ancora più a sud di San Diego può essere “interessante” raggiungere il confine messicano di Tijuana per vedere la micidiale ed inquietante differenza tra tra straricchi e strapoveri in pochi metri (fa effetto !!).

P.S: consiglio personale: se volete poi recarvi a fare mare nella successiva Baja California fermatevi al mere di Cortez e non scendete assolutamente verso Los Cabos e Capo san Luca che tutte le agenzie ti propinano perchè sono due posti assurdi, brutti, pieni di gente, caldissimi e con un mare quasi inaccessibile.

 *La foto di copertina è un mio scatto a San Francisco.