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Il primo Travel Photografer (inanimato) della storia …

Viaggiatori e non, anche stamattina, navigando in rete ho fatto una bella scoperta! 🙂
Tutto è partito da un post su FB di Startupitalia: Il lavoro dei sogni esiste davvero. Lego assume “costruttori” per i suoi luna park.
Per farvela breve vengo a sapere che in Florida ricercano “lego model builder” da inviare nei parchi divertimento a tema sparsi per il mondo per costruire sculture con i famosi mattoncini ….ah però….mica male come impiego!

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Perché parlare della Lego in un blog di viaggi? Presto detto!
Mentre curiosavo così sulle notizie riguardanti proprio la Lego, mi sono imbattuta nel sito web del fotografo inglese James Whyte.
Mi sono persa tra le tante belle foto sul suo blog “Long Exposure”, e ho poi scoperto un progetto particolare chiamato Legography.
Di che cosa si tratta nello specifico? E’ tanto semplice quanto geniale: si tratta di un progetto della durata di un anno, affiliato al più famoso 365 Project, nel quale Whyte ha documentato le avventure di un coraggioso e solitario omino Lego in viaggio per il mondo con il solo scopo di realizzare un reportage fotografico con la sua piccola macchina fotografica (ovviamente finta! 🙂 ). Continua a leggere Il primo Travel Photografer (inanimato) della storia …

Un tuffo nei fondali della Riviera del Conero. Non solo Caraibi!

Con immenso piacere pubblico questo articolo dedicato ad un “viaggio” insolito. Nessun itinerario alla scoperta di terre lontane o antiche città. Questo è un tuffo straordinario nelle profondità del mare.  Siamo in Italia, non ai Caraibi o sul Mar Rosso e la bellezza e ricchezza dei fondali è comunque unica. Gianluca ci porta con se nel mare nostrum del Conero e insieme a lui e la sua contagiosa passione, scendiamo negli abissi per incontrare un “piccolo amico”. Gianluca, come me, molti anni fa ha lasciato la sua amata Roma ma nel cuore delle Marche, terra che lo ha adottato, ha tanti preziosi amori, uno di questi è Il Mare.
Ah..Gianluca tra le altre cose è anche mio cugino…..  la passione per il mondo e i suoi tesori sarà un “vizio” di famiglia! 🙂

Ore 07.00, mi accingo a prepararmi, monto l’attrezzatura e la sistemo, il tutto sul mezzo che ci porterà al porto dove si trova ormeggiato il gommone. Infilo il sottomuta, poi la mia fedele muta stagna, sì perché d’inverno il mare è freddo. E’ una mattina dal tempo sereno, destinazione: relitto “M/N NICOLE”, Numana.

Si parte, tutti sul gommone, ridiamo e scherziamo, euforici in attesa di tuffarci nel blu.

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Ecco la boa, bianca, siamo arrivati! ancoriamo il gommone ed inizia la vestizione, controlliamo meticolosamente tutta la nostra attrezzatura…poi ci tuffiamo, ci diamo l’ok e scendiamo giù, oltre il pelo dell’acqua.
I primi metri mi sconfortano, visibilità di pochi centimetri, poi la sagoma, eccolo il relitto, fermo, immobile nel mare dal colore verdastro. Nuvole di pesci lo avvolgono, mi sento sereno. Il silenzio. Accendo la fotocamera, preparo il flash, devo essere pronto per quando lo vedrò. Giro intorno al relitto.  Lamiere contorte. Ogni anno il mare ne reclama una parte, adesso mi stacco dalla parete puntando in mare aperto, la visibilità è discreta, la torcia fende l’acqua e illumina i punto di arrivo. Grovigli di tubi, reti intricate: è li che lui ci aspetta. Lo cerco, il suo mimetismo è eccezionale specialmente in questo periodo con il mare reso torbido dalle correnti, ma lo trovo, fiero, spettacolare, delicato, adagiato vicino ad una nassa sembra provenire da una storia fantastica, fiabesca…. è lui il cavalluccio marino.

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È l’incontro con questa attività, la subacquea, che mi ha fatto scoprire ancora più profondamente il mare, un posto da me molto amato e dove fortunatamente  vivo. Queste brevi righe fanno parte di un libro stampato nella mia mente e nel mio cuore.

Vivo nei pressi di Numana, in provincia di Ancona, dove ho scoperto un gruppo di appassionati e amanti del mare con cui vivo avventure stupende. Posto questo sicuramente da visitare sia per gli amanti di questa attività, sia per chi è amante del relax e del buon cibo!

Seguendo il fuoco rosso dei Guarà nel cielo azzurro del Brasile

Andiamo in Brasile insieme alle emozioni letterarie di Maria Sorbi e quelle fotografiche di Marco Serazio. Lei amica esuberante, giornalista, e mamma premurosa. Lui imprenditore, avventuroso viaggiatore con la passione per la fotografia e affettuoso papà. Un evento: la migrazione dei Guará, che gli/ci regala un incredibile viaggio in un paese da scoprire anche con i loro preziosi consigli!

 

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Stormo di Guarà _ Foto di Marco Serazio

Cari amici di Viaggiare è Sognare, vogliamo condividere con voi la nostra esperienza nel nord del Brasile. Un’avventura tra natura e paesaggi mozzafiato. Ecco come noi ci siamo innamorati di quei luoghi magici:

È quasi l’ora del tramonto. Ci appostiamo sul fiume vicino a un isolotto del delta di Parnaiba. E aspettiamo, in silenzio, a bordo di una barchetta. Spegnamo il motore. Passa mezz’ora e dall’orizzonte ecco che spunta il primo stormo di uccelli Guarà. Restiamo senza fiato talmente sono belli. Sfrecciano, rosso fuoco, sopra le mangrovie e si appostano sugli alberi della foresta. Macchie di colore acceso in mezzo al verde fitto degli alberi. Uno spettacolo.

Il Brasile è anche questo. Al Nord, sul fiume che separa lo stato del Maranhao e del Piauì, nella seconda metà di agosto è possibile intercettare la migrazione dei Guarà, splendide creature dalle piume rosse. Abbiamo preso spunto da questo magico e raro evento per costruire le tappe del nostro viaggio. E così ci troviamo a visitare un Brasile diverso e a concludere ogni nostra serata tra pescado alla griglia, amache, caipirinhia e due salti di forrò, la danza tipica del nord.

Da non perdere le lagune del parco nazionale dei Lencois Maranhenses (dette le lenzuola): dune di sabbia bianca intervallate da specchi trasparenti di acqua dolce. È l’acqua delle piogge, che contribuisce a formare un paesaggio lunare ed unico. Bellissimo rotolare sulla sabbia fino a tuffarsi in acqua. Imperdibili anche: una mattina all’alba sulle barche dei pescatori, una gita sui quod attraverso il deserto dei Lencois fino a raggiungere l’oceano, una visita a Santo Amaro, a pochi chilometri da Barreirinhas, villaggio intonso dove non sono ancora arrivati né il turismo né l’asfalto.

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Parco Nazionale dei Lencois Maranhenses _ Foto di Marco Serazio

Per concludere il lungo viaggio in mezzo alla natura, la meta ideale è Jericoacoara, patria del kite surf e della capoeira, già scoperta da anni dagli italiani e subito amata. È l’unico villaggio del Brasile in cui si può veder tramontare il sole dietro all’oceano anziché dietro alla terra. Magari godendosi lo spettacolo in sella a un bel cavallo bianco lungo il mare. A pochi chilometri di distanza, a Tatajuba, raggiungibile in jeep, si può mangiare l’aragosta stando con i piedi a mollo nell’acqua trasparente di una delle spiagge più incontaminate della zona. E si può azzardare una “discesa libera” sulle dune di sabbia noleggiando le tavole da surf. A Caburé ci si può sdraiare sulla spiaggia “che c’è e che non ci sarà”, destinata a sparire, erosa dall’oceano da un lato e dal fiume dall’altro.

Per scoprire, laguna dopo laguna, foresta dopo foresta, cosa intendono i brasiliani quando ti salutano dicendoti “beleza“.