Il primo Travel Photografer (inanimato) della storia …

Viaggiatori e non, anche stamattina, navigando in rete ho fatto una bella scoperta! 🙂
Tutto è partito da un post su FB di Startupitalia: Il lavoro dei sogni esiste davvero. Lego assume “costruttori” per i suoi luna park.
Per farvela breve vengo a sapere che in Florida ricercano “lego model builder” da inviare nei parchi divertimento a tema sparsi per il mondo per costruire sculture con i famosi mattoncini ….ah però….mica male come impiego!

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Perché parlare della Lego in un blog di viaggi? Presto detto!
Mentre curiosavo così sulle notizie riguardanti proprio la Lego, mi sono imbattuta nel sito web del fotografo inglese James Whyte.
Mi sono persa tra le tante belle foto sul suo blog “Long Exposure”, e ho poi scoperto un progetto particolare chiamato Legography.
Di che cosa si tratta nello specifico? E’ tanto semplice quanto geniale: si tratta di un progetto della durata di un anno, affiliato al più famoso 365 Project, nel quale Whyte ha documentato le avventure di un coraggioso e solitario omino Lego in viaggio per il mondo con il solo scopo di realizzare un reportage fotografico con la sua piccola macchina fotografica (ovviamente finta! 🙂 ).

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Beauty in Unexpected Places
The Bleack
Bleak

Il Legographer (così è stato soprannominato questo intrepido omino) ha viaggiato nella tasca di Whyte per tutta la Gran Bretagna e in diversi paesi del mondo, pronto a ritrarre e a farsi ritrarre, in tutti gli scorci più interessanti e degni di nota (ci sono tramonti, immagini metropolitane, appostamenti notturni e persino un matrimonio!). Dopo aver parlato proprio qualche giorno fa della prima travel blogger della storia, oggi mi piaceva raccontarvi la storia del primo omino Travel Photographer del mondo e mostrarvene i simpaticissimi risultati.

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Against the Elements
Wales you are Beautiful
Wales, you’re beautiful
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Go large

La particolarità del progetto risiede anche nella forma e nella costanza con cui Whyte lo ha realizzato. In primis, si tratta di 365 fotografie differenti, scattate ognuna ogni giorno dell’anno, indipendentemente dal posto in cui il fotografo si trovava.
In secondo luogo, nonostante la sua attività di fotografo Long Exposure (che è poi il nome del suo blog) richieda spesso appostamenti di ore e ore per scattare una singola fotografia, nel caso in questione si è affidato ad un “banalissimo” smart phone e nello specifico ad un iPhone 4s!
Molta della poesia di queste singolari immagini per me è racchiusa nella prospettiva da cui vengono realizzate: quella dell’omino Lego, ossia dal basso, rendendo tutto quello che noi solitamente vediamo dall’alto della nostra statura ancora più impressionante e mozzafiato!
La spontaneità di Legography contrasta enormemente con la mia vera specializzazione come fotografo, fatta di lunghe attese ed esposizioni durante la notte“, scrive sul suo blog Whyte. Racconta anche di quanti sia stato divertente “immedesimarsi nelle avventure e disavventure di un mini-fotografo occasionale ed inanimato, ma al tempo stesso pieno di passione per il viaggio e la fotografia! ” 🙂

running
Risk Assesment
wedding
Wedding date
Deja Blue
Deja blue

E se siete arrivati a leggere questo articolo fin qui, significa che come me avete amato (o amate ancora, chissà? 🙂 ) i famosi mattoncini.  Perché allora non programmare un bel viaggetto a tema nella catena dei parchi tematici Lego di nome Legoland??
Questi parchi sono dislocati in diverse parti del mondo (Inghilterra, Germania, Malesia, 2 negli USA) e altri sono di prossima costruzione (Dubai, Giappone e Corea), ma il più famoso di tutti, nonché quello originario, è di Billund, Danimarca, piccola cittadina a circa 300km da Copenaghen, famosa per essere la sede mondiale della famosa azienda in questione.

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Legoland-Park-53942

A me un viaggio così manca ancora all’appello ma prima o poi vi porrò rimedio! 😉
Se amate viaggiare – e se leggete il mio blog immagino sia così -, se  vi piacciono i Lego, e magari siete anche dei genitori con bimbi al seguito e state decidendo dove passare le vacanze di Pasqua, perché non considerare sul serio una gita danese che comprenda una visita alla capitale (città bellissima di cui parlerò in futuro) e il famoso parco giochi? Non si sa mai, magari vi potrà venire in mente un’idea ancora più brillante di quella di James Whyte … 😉

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