Nei pressi della collina del Gianicolo, a Roma, ogni giorno è possibile assistere gratuitamente ad uno straordinario “numero di magia”!
Il primo omaggio alla mia città natale lo dedico ad uno dei suoi inconfondibili simboli: Il Cupolone. Lo si può osservare da mille angolazioni, da un’infinità di terrazze e punti panoramici, semplicemente dalla piazza antistante la Basilica di San Pietro ma a mio avviso, la più magica e suggestiva visuale la si può godere da Via Piccolomini.
Proprio qui, un curioso effetto ottico di cui non tutti sono a conoscenza, ci permette di ammirare il capolavoro michelangiolesco attraverso una bizzarra e spettacolare prospettiva.
Arrivando da Villa Pamphili la cupola, visibile dal belvedere in fondo alla strada, ci appare IMMENSA, davvero enorme! Man mano che si procede lungo la via e ci si avvicina alla cupola questa diventa sempre più piccola proprio sotto i nostri occhi, fino a diventare minuscola! L’effetto è così evidente che lascia sbalorditi.
In rete si trovano tanti filmati ma l’effetto è molto più accentuato sul posto e in movimento reale.
Ho percorso avanti e indietro via Piccolomini tantissime volte….che la si faccia in macchina o a piedi la magia è sempre lì ad aspettare il passante o il turista curioso che ha scoperto il suo incantesimo!
Tenete a mente Via Piccolomini dunque se volete davvero osservare Roma come non avete mai fatto!
Sognavo un viaggio a Marrakech da molto tempo per perdermi nei vicoli della sua famosa Medina, inserita nella Lista UNESCO dei siti patrimonio dell’umanità, curiosare e sperare di fare affari nei suoi Souk, gustarmi il suo inconfondibile tè alla menta in una delle terrazze dei suoi tanti bar, deliziarmi con il Couscous e la Tajine, incontrare gli incantatori di serpenti ed ascoltare i cantastorie di piazza Djema El-Fna. Realizzo finalmente questo sogno lo scorso Febbraio per festeggiare il mio trentaduesimo compleanno. Carica di aspettative parto per la città dalle mille sfumature di rosso e all’ombra del profilo dell’inconfondibile Koutoubia, la Moschea che con il più alto minareto della città oggi è tra i simboli più fotografati di Marrakech, mi immergo 3 giorni nell’atmosfera da Mille e una notte di questa “metropoli” moderna dal cuore antico…..
Meta esotica nell’immaginario collettivo ma assolutamente accessibile a tutti per la sua vicinanza all’Europa e i suoi prezzi contenuti, Marrakech appare in tutto il suo suggestivo fascino malinconico soprattutto con il calar del sole quando il colore ocra-rossastro della terra di cui sono fatti i suoi edifici e le possenti mura che racchiudono la città vecchia, risaltano sotto i raggi del sole che tramonta, rendendola assolutamente degna dell’appellativo con cui viene da sempre ricordata: La città rossa.
Marrakech mi ha lasciato indiscutibilmente un segno. Sebbene non rientri tra le categorie di persone che innamorate della città decidono di tornarci più e più volte nel corso della loro vita, l’euforia del compleanno, il fascino che da sempre il continente nero esercita su di me (nonostante qui a Marrakech sia difficile comunque sentirsi davvero in Africa!!), mi hanno fatta tornare a casa carica di ricordi, impressioni e consigli per i suoi futuri visitatori 😉
Medina
Se state progettando un viaggio nella più famosa tra le città imperiali del Marocco, dimenticate le super catene alberghiere, gli hotel di lusso o gli albergoni internazionali e tuffatevi nel cuore della vita di Marrakech pernottando in uno dei suoi tanti Riad racchiusi nella Medina!
Così come New York ha i suoi grattaceli, Parigi le sue Cattedrali e Venezia i suoi incantevoli palazzi lungo i canali, Marrakech ha i suoi antichi RIAD, vere oasi di pace immerse nel frastuono della Medina. Ce ne sono davvero un’infinità, basta cercare su tripadvisor o booking.com per decidere quello che più fa al caso vostro nel pieno imbarazzo della scelta!
Il Riad non è nient’altro che una casa tradizionale sviluppata attorno ad uno o più cortili, nascosta all’esterno da spesse mura bianche che, come vuole la tradizione marocchina, proteggono gli abitanti dal calore del sole e dalle intemperie. Gli inverni a Marrakech sono molto rigidi e questa tipica dimora sembra essere il luogo ideale anche per ripararsi dal gelo dei mesi più freddi.
Riad Green Mango & Spa – Cortile interno
Negli ultimi anni la ventata di modernità che ha investito inevitabilmente anche questa città, ha fatto proliferare moltissimi alberghi e boutique hotel fuori dalle mura della città vecchia in quartieri più nuovi e residenziali ma, a mio parere, un viaggio alla scoperta della Marrakech più autentica non può prescindere da un pernottamento in un Riad! I più scettici possono decidere anche di non pernottarvi e di visitare i suoi interni prenotando un tavolo per la cena. In un’atmosfera intima e autentica, potrete assaporare la vera cucina locale (i più “coraggiosi” possono anche assaggiare i prodotti locali nel ristorante all’aperto più famoso del mondo: Piazza Djema El-Fna. Dopo il tramonto la piazza viene invasa da chioschi, banchetti e ristoratori ambulanti che allestiscono cucine piuttosto rudimentali per servire agli avventori davvero di tutto!)
Queste antiche dimore sono per lo più gestite da privati, spesso europei (come il caso del Riad in cui sono stata) che hanno abbandonato la vita occidentale, le hanno acquistate e trasformate in eleganti e confortevoli guesthouse più o meno di lusso (ma i prezzi sono assolutamente per tutte le tasche ma ricordatevi che molti Riad non accettano pagamenti con carta di credito :-I)
Quasi tutti i Riad offrono un servizio transfer da e per l’aeroporto….la maggior parte di queste dimore non espone alcuna insegna o targa con il nome della struttura perciò da soli o anche in taxi per la prima volta è impossibile trovarli. In realtà non è facile ritrovarli nemmeno dopo il primo pernottamento :-D, sono tutti dislocati in vicoli strettissimi e labirintici e di notte anche scarsamente illuminati ma…niente paura!, girare di giorno è sicurissimo, al massimo si rischia di perdersi e di non trovare la strada del ritorno in “hotel”…ci penseranno i locali a darvi una mano in cambio di qualche spicciolo, e di sera camminare per le vie della Medina non è più pericoloso di qualunque altra città al mondo durante le ore notturne, basta tenere i propri soldi in tasche non facilmente accessibili!
Amo il Riad perchè dopo ore trascorse a girovagare senza meta (il modo migliore per godersi la città è perdersi tra i suoi vicoli), i suoi cortili e i suoi intimi bhou (tradizionali nicchie per sedersi), le sue terrazze da cui se si è fortunati nelle belle giornate è facile scorgere le cime perennemente innevate dei monti dell’Atlante, sono in grado di offrire un piacevole riparo dalla confusione, dai rumori, dagli odori forti delle spezie e delle carni, dai motorini sfreccianti che rendono davvero difficile girare la città per più di quattro ore senza concedersi almeno una sosta!
La sosta nel Riad può durare il tempo di un tè, di una chiacchierata con il proprietario, di un corso di cucina locale che spesso i Riad più organizzati tengono per i propri ospiti, di una lettura al dolce suono dello zampillare delle fontane…per me la pausa nel Riad aveva una sola parola d’ordine: HAMMAM!
Godersi il piacere dell’Hammam a Marrakech potrebbe sembrare un banale cliché ma vi assicuro che per me è stata una delle esperienze più piacevoli del soggiorno!
Non ero mai stata prima in un Hammam, nemmeno anni fa in Turchia, dove la pratica di concedersi questo rilassante trattamento è routine per gli abitanti di Istanbul, e devo ammettere che appena tornata a Milano ho cercato posti dove poter ripetere l’esperienza 🙂
E’ possibile farsi coccolare dalle sapienti mani del tebbaya (l’addetto/a all’Hammam) un po’ ovunque a Marrakech, ci sono moltissimi Hammam pubblici (più economici ma meno “intimi” e puliti) e ormai la stragrande maggioranza degli hotel e dei Riad ne possiede uno.
I getti alternati di acqua calda e fredda, il gommage con il savon noir (sapone nero naturale) e il guanto di crine rimettono davvero al mondo! Un massaggio con olio di Argan – molto meno vigoroso rispetto a quello a cui si viene sottoposti per lo scrub – e un sorso di tè alla menta, spesso concludono questo ritemprante rituale.
Medina
Jardin Majorelle
Conceria Berbera
Al ritorno in valigia ovviamente tante confezioni di sapone nero e olio di Argan che a Marrakech è possibile acquistare davvero con pochissimi Dirham così come argento e stoffe coloratissime, che con il loro verde e blu intenso ogni volta mi fanno tornare alla mente i colori accesi del Jardin Majorelle, lo spettacolare giardino stracolmo di cactus, fiorere gialllo limone e profumate bouganville che lo stilista Yves Saint Laurent ha donato alla città. I giardini meritano sicuramente una visita, anche solo per spingersi oltre le mura della Medina dove invece consiglio di non perdere l’esperienza della visita alla Medersa Ben Youssef (scuola coranica), unico edificio religioso della città aperto ai non musulmani. La scuola si dice sia una delle più belle di tutta l’Africa del Nord e nelle calde giornate estive può costituire una piacevole tappa al riparo dal sole cocente. Cupole e balconi di legno sapientemente intagliati, mosaici e stucchi che ricordano la tipica arte arabo-andalusa che è possibile riconoscere anche in altri palazzi più noti come l’Alhambra di Granada, lasciano davvero impressionati (nel momento del suo massimo splendore pensate che qui vivevano circa 900 studenti in poco più di 100 celle e un solo bagno!!!).
Per una cena super chic, prenotate un tavolo in un angolo riservato del ristorante dello storico hotel La Mamounia …indimenticabile cena di compleanno grazie alla migliore Tajine de poulet mai mangiata e all’atmosfera intima e di charme. Passeggiare tra i suoi lussureggianti giardini e i suoi storici corridoi vale sicuramente una visita, dormire in una delle sue sfarzose stanze un lusso per pochi eletti! la scelta del Riad resta indiscutibilmente la migliore 😉
Riad Green Mango & Spa
Buon viaggio a Marrakech dunque!
Ad ognuno di voi la scelta di vivere questa città unica al mondo nel modo migliore: semplice tappa intermedia di un viaggio itinerante nel deserto e nelle regioni più interne del Marocco, oppure meta per un week end lungo all’insegna dello shopping e del divertimento…perchè nella Marrakech più moderna si viene anche per non perdersi l’occasione di visitare una delle mete più cool dell’Africa Mediterranea!
Voglio dedicare il mio primo articolo ad una città che adoro, dove non mi stanco mai di tornare e che ogni volta mi regala inaspettatamente la piacevole sensazione di stupore che si prova quando si visita un luogo per la prima volta: Londra.
Questo incredibile concentrato di modernità, storia, maestosità, eleganza, profumi e persone mi accoglie ogni volta risucchiandomi nelle sue stradine e nei suoi pub, nei suoi ristoranti alla moda e nei suoi parchi, regalandomi pace in quel mio angolo di mondo dove ho sempre voglia di tornare per sentirmi al centro dell’universo!
Premetto subito che scrivere di Londra soltanto una volta per me sarà davvero IMPOSSIBILE. Troppi luoghi del cuore, troppe emozioni da condividere e tanti tanti musei da visitare e proprio tra questi, diversi anni fa, ne ho “scovato” uno molto speciale!
Alla fine della scalinata che chiude la King Charles Street, nei sotterranei dei New Public Offices, di fronte al St. James’s Park si trova per me la più suggestiva testimonianza della lotta per la vittoria contro il nazi-fascismo. Qui, a pochi metri dalla Horse Guards Road, senza dover attendere troppo tempo in coda (incredibile a Londra!), è possibile entrare nelle stanze segrete da cui Churchill ed il suo entourage, per 6 lunghi anni, condussero le operazioni di guerra che portarono alla vittoria degli Alleati sui paesi dell’Asse.
Appartamento privato e quartier generale insieme, questo rifugio è ancora oggi così come appariva negli anni della guerra. Quegli oggetti che ai nostri occhi ormai sono obsoleti, erano strumenti di comunicazione molto all’avanguardia per l’epoca. Si possono osservare i telefoni, le macchine da scrivere e gli effetti personali appartenuti davvero a Churchill!
Camminare tra i suoi corridoi, soffermasi ad osservare i particolari delle sue stanze, aperte al pubblico per volere della Thatcher soltanto nel 1981, può davvero costituire un interessante ed inconsueto tuffo nella nostra storia!
il Bunker di Churchill non è solo per gli amanti della storia, che sicuramente rimarranno impressionati, ma anche per tutti quei visitatori curiosi stanchi di dipinti, sculture e sarcofagi che certo non mancano in altri musei della città ;-)!
Qui si viene per sentire il suono della sirena che precedeva lo sgancio di una bomba, per vedere gli oggetti originali utilizzati dal Primo Ministro e i suoi consiglieri durante gli anni in cui rimasero chiusi qui sotto, per le enormi carte geografiche appese ancora alle pareti dove spesso è possibile scorgere Hitler disegnato a matita sui luoghi occupati, per buttare un occhio alla piccola stanza delle telefono transatlantico dove una riproduzione a grandezza naturale di Churchill è intenta a conversare con Roosevelt!
Credo di aver amato e apprezzato questo posto soprattutto perchè l’ho visitato per la prima volta quando preparavo l’esame di politica internazionale all’università….”studiare” come girando sul set di un film è stato davvero piacevole!
Prima di uscire soffermatevi nell’annesso museo interattivo e non dimenticate di chiedere perchè tutti gli orologi appesi alle pareti sono fermi alla stessa identica ora! 😉