Pensieri in treno verso un’ inaspettata Torino…

Le volte in cui ho preso il treno negli ultimi 6/7 anni ormai non si contano più. Quel tratto ferroviario che collega Roma a Milano l’ho percorso avanti e indietro stanca, euforica, malinconica, felice, di fretta, rilassata, triste, emozionata, indaffarata, per lavoro, per amore, per la famiglia e ogni volta, guardando fuori dal finestrino, ho visto il paesaggio scorrermi davanti agli occhi senza mai realmente osservarlo. Era lì, in un’ infinita sequenza di diapositive che la mia mente non riusciva a catturare, sempre assorta in un turbinio di pensieri dove quello che contava di più era la meta e ció che mi aspettava all’arrivo: l’amore, gli affetti, gli appuntamenti presi, i colleghi che di lì a poco avrei rivisto. Eppure viaggiare in treno resta per me uno dei modi più affascinanti di muoversi. Un viaggio in treno può rivelarsi un’esperienza unica ed indimenticabile (penso all’avventura sull’Orient Express ad esempio!!) dove concedersi il lusso di rilassarsi e riflettere guardando fuori un paesaggio in continuo cambiamento e in grado di mostrarsi nella sua più genuina autenticità.

Proprio sul treno, qualche settimana fa, mi sono imbattuta in una pubblicità della rivista di bordo che racchiudeva l’essenza di ciò che per me da sempre rappresenta il viaggio: il trionfo dei 5 sensi! (Lo spiego bene nell’intervista fattami dai ragazzi di Wanderlust Italia ☺️).


Chi ha realizzato questa pagina però ha circoscritto l’esperienza multisensoriale al viaggio in treno, dandogli una connotazione così poetica che non ho potuto fare a meno di andare a curiosore anche tra le pagine del blog di Italo ritrovandomi di nuovo catturata da un’altra divertente infografica sui 9 oggetti che non devono mai mancare in un viaggio in treno. Così, proprio mentre raggiungo Torino con mio marito e mio figlio, mi balena in testa l’idea per un nuovo blog post! 

Mi guardo intorno, butto un occhio nella borsa e mi chiedo: cosa è davvero indispensabile avere con me quando viaggio in treno? E mi sono risposta così:

  1. Caricabatterie. Senza il cellulare per scrivere o comunicare sarei persa!
  2. Rivista/quotidiano/libro. Benché ormai sia tutto in rete, adoro sfogliare le pagine di carta.
  3. Un maglioncino. L’aria condizionata può dare piacevole refrigerio nei caldi pomeriggi estivi ma può giocare anche brutti scherzi 😉
  4. Una bevanda fresca.
  5. Marsupio per bebé. Da quando è nato mio figlio non posso farne a meno! Passeggiare sul treno per farlo curiosare e fargli passare il tempo può essere salvifico.
  6. Giochi e libri preferiti del mio bambino.
  7. Borsa per il cambio del piccolo.
  8. PC. Come fare senza? ☺️
  9. Una piccola borsetta per il make-up per essere sempre presentabile appena scesa dal treno 😄

Con queste riflessioni il viaggio è passato più veloce e siamo arrivati a Torino la mattina presto, in tempo per goderci la giornata!

Conosco poco questa città, ma l’eleganza del suo centro storico e la bellezza dei suoi antichi palazzi mi hanno colpita sin da subito ed è stato amore a prima vista. Quella mattina, complice una meravigliosa giornata di sole, un altro colpo di fulmine tra noi e non poteva che succedere nel giardino dell’amore: il Parco del Valentino ☺️. Un’immensa area verde lungo le sponde del Po, dove si dice che un tempo si celebrasse, proprio il 14 febbraio, una festa romantica in cui ogni dama chiamava Valentino il proprio cavaliere. Forse è per questo che il parco torinese, uno dei più belli del Piemonte, si chiama così. O forse perché qua sono state conservate per secoli le reliquie del santo Valentino. Quale sia la reale origine del suo nome, poco importa, passeggiare tra i suoi splendidi viali alberati riconcilia col mondo e fa innamorare!



Capita poi che se si ha voglia di camminare, si oltrepassi un ponte levatoio per entrare in un Borgo Medievale! E finché non sono andata a cercare su google l’origine di questo posto fuori dal tempo (anche sul blog di Italo per trascorrere una piacevole giornata con bambini consigliano di fare un giro qui!)  confesso di aver creduto che fosse vero! 😄


In realtà il borgo nacque nel 1884 quale Sezione di Arte Antica dell’Esposizione Generale Italiana di Torino, per riprodurre un borgo feudale del XV secolo. Gli edifici, le decorazioni e gli arredi furono riprodotti fedelmente da esempi piemontesi e valdostani del quattrocento. L’atmosfera che si respira fra le sue case è semplice, tutto è studiato per apparire assolutamente “vero”. Qui ci si sente catapultati in un mondo parallelo e ripercorrendo l’unica strada del villaggio tutta a zig-zag (su cui si affacciano alcune botteghe artigiane che danno davvero l’illusione che tutto sia reale!) ci si ferma ogni due passi per ammirare e fotografare sempre nuovi scorci!



Viaggiare è anche sognare e a Torino, ho fatto un sogno ad occhi aperti….ho sognato di vivere nel medioevo ☺️😉
*L’immagine di copertina è stata presa dal web.

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