C’era una volta….Coppedè

Umberto, tesoro, vestiamoci che voglio raccontarti una fiaba! I suoi occhietti vispi mi guardano allegri come ogni volta che gli infilo giacchina e cappello e sulla soglia di casa lo sistemo nel passeggino. Adora uscire e poco importa la meta, nulla ancora contano per lui Il freddo e il caldo, il sole e la pioggia e soprattutto, a soli  5 mesi, non può guardarmi stupito se per raccontargli una storia non apro un libro seduta sul divano ma decido invece di mettermi scarpe e cappotto e godermi un pomeriggio di metà novembre a passeggio, vicino casa dei nonni.
Roma, la città dove sono nata e cresciuta, dove avrai la fortuna di tornare spesso Umberto, nasconde tanti segreti. Luoghi speciali e sconosciuti spesso anche a noi romani. Ci sono posti che imparerai a conoscere più di altri ma quante meraviglie ti sfuggiranno e, una volta scoperte, ti lasceranno senza fiato!

Un altro edificio particolare vicino Coppedè: la Casina delle Civette a Villa Torlonia

Siamo quasi arrivati, non è lontano da casa il posto dove ci fermeremo “a leggere” le gesta di eroi e cavalieri, dame e leoni alati, fate e ragni giganti! Eccoci, possiamo entrare da via Tagliamento e varcare “l’ingresso” sotto l’enorme lampadario in ferro battuto posto nell’arco che collega i due Palazzi degli Ambasciatori, oppure arrivare da dietro più discretamente e sbucare a Piazza Mincio. Si, facciamo così, e mentre piano piano raggiungiamo la Fontana delle Rane, ti racconto dove siamo!

“L’ingresso” dall’Arco che collega i due Palazzi degli Ambasciatori

Nel lontano 1917, quando ancora non era nata la tua bisnonna e in Russia scoppiava la Rivoluzione, un cinquantenne architetto fiorentino ancora pressoché sconosciuto a Roma, iniziava il progetto di costruzione di questo magico quartiere: Coppedè a cui è stato dato proprio il suo nome. Più che un vero e proprio quartiere, Umbertino, è un pezzetto di città silenzioso, nascosto qui dove abitano i nonni, Tra viale Regina Margherita e Via Po.
Senti che pace, non sembra nemmeno di essere a Roma e se tu avessi l’età giusta per aver già visto “il presagio” e “L’uccello dalle piume di cristallo” di Dario Argento, riconosceresti queste strade da film e i suoi palazzi misteriosi, a tratti un po’ tetri.


Ti ho portato in una Roma senza tempo, dove forse soltanto qui potrai vedere stile gotico, classico, barocco, liberty e medievale fusi insieme e quando sarai grande e potrai riconoscere Dante e Petrarca, le divinità romane e gli scorci di Firenze che tra figure mitologiche e fate spiccano dipinti sulle facciate dei Palazzi, chissà se ricorderai i miei racconti!
E così inizia la mia fiaba. Mi basta guardarmi attorno per trovare ispirazione e far partire la fantasia! Invento una storia su come i cavalieri siano arrivati fin qui e su una principessa imprigionata nella torretta del Villino delle Fate. Su come le statue di notte prendano vita e sui magici uccelli che la mattina di Natale, uscendo dai dipinti con le loro ali, cospargono di polvere d’oro le case incantate intorno a noi. Ma le protagoniste indiscusse di questa incredibile fiaba in cui ci troviamo immersi sono loro: le rane della fontana di Piazza Mincio. Nella mia storia sono principi in attesa del bacio dell’amata che gli donerà di nuovo sembianze umane. E poi ancora Grifoni che trasformano le foglie degli alberi del quartiere in caramelle e lingotti d’oro e il ragno gigante a cui è dedicato un palazzo che, sai amore, è quel piccolo ragnetto della canzone del tuo orsacchiotto preferito che è diventato grande grande arrampicandosi sotto la pioggia, sulla sua ragnatela, ed è riuscito a salire sempre più su fino al portone del palazzo!

Particolare della facciata del “Palazzo del ragno”
La fontana delle rane di Piazza Mincio

Potremmo passare di qui ogni giorno ed inventare ogni volta una storia diversa. I particolari di queste splendide facciate sono infiniti e pieni di magia. La verità sul perchè Guido Coppedè li abbia voluti ritrarre lo potrai scoprire su internet quando sarai più grande, ma a te ora voglio regalare l’illusione che le mie fiabe esistano davvero, e non solo nella nostra fantasia e che qui, nel mio angolo di Roma preferito, prendano vita!

Villino delle Fate. Particolare del portone di ingresso.
Villino delle Fate

P.s. Qui sono a casa ma per chi non è fortunato come me e vuole trascorrere qualche giorno nella capitale consiglio sempre Best Western (qui trovate tutti gli hotel a Roma della catena) ….una garanzia! 😉

1 commento su “C’era una volta….Coppedè”

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